Non a tutti piace svegliarsi presto. Conosco persone capaci di dormire fino a mezzogiorno, senza che ciò comporti l’andare a letto all’alba. Nel mio caso mi sveglierei comunque entro le 10 e sarei uno straccio per tutto il giorno! Ognuno ha i suoi ritmi biologici.
Il sonno per me è una componente importante del benessere, un elemento essenziale per affrontare la giornata con energia e lucidità. Dormo quasi esclusivamente di notte; di giorno il mio riposo è associato a un buon libro, un bagno caldo o una seduta di yoga di tipo Yin.
Mi bastano 7 – 8 ore: meno non sarebbero sufficienti per sentirmi in forma, di più è raro che riesca, accade spontaneamente solo se il corpo ha seriamente bisogno di recuperare.
Il valore terapeutico e salutare di una bella dormita l’ho afferrato pienamente a fine 2016, con la nascita del nostro primogenito. Ho sperimentato sulla mia pelle gli effetti della deprivazione, la fatica del doversi svegliare nel pieno del sonno profondo, il rimbambimento delle giornate annebbiate dalla stanchezza. Il piccolino per fortuna ha assunto velocemente delle buone abitudini notturne e quella parentesi si è risolta in tempi accettabili. Da li però ho iniziato ad avere maggiore cura di questo aspetto, a rendermi conto che non sono una di quelle persone che alle 2 di mattina sprizzano produttività e a concedermi un quantitativo di riposo sempre sufficiente alle mie necessità. La sera mi scoccia lavorare fino a tardi, per cui se proprio devo fare qualcosa mi impongo di concludere entro le 22 e poi mi gusto un buon libro, la compagnia di mio marito e spengo gradualmente i motori.
Questa tendenza spontanea ha facilitato il mio avvicinamento a quelle che ormai va tanto di moda definire come pratiche della “Morning Routine”. Alzi la mano chi non se l’è mai sentite consigliare da un amico incappato in un profilo social, in un post, in una storie o video dell’alzarsi presto al mattino. I mille impagabili benefici, il segreto di tutte le star, l’appuntamento imperdibile delle menti di successo. Anch’io mi sono fatta affascinare. Risale sempre al 2016 e ha sempre come propulsore quel frugoletto di 3 kg. Lui, così inerme e indifeso, bisognoso di cure costanti, mi aveva messa direttamente KO. Stesa da una nuova situazione imprevista, in cui le rose e i fiori tanto immaginati non facevano capolino, messa di fronte ai miei grossi limiti nel vestire scioltamente il nuovo ruolo materno. Mio figlio ha generato in me una spinta evolutiva fortissima, mi ha trascinata sul fondo e fatta schizzare in alto, sempre più in alto.
Mi sono letteralmente “riconfigurata”: ho cambiato casa, lavoro, stile di vita. Mi sono avvicinata ancora di più allo yoga, che già praticavo, comprendendone appieno il significato oltre le asana (le posizioni assunte durante la lezione). Da 2-3 pratiche settimanali, ho iniziato a srotolare il tappetino ogni giorno, a leggere libri, a curare l’aspetto mentale e a dialogare in modo vero e profondo con me stessa.
E’ a quel punto che mi è mancato il tempo. Volevo praticare con costanza, era un’esigenza, ma incastrare lo Yoga nel tempo libero era arduo. E soprattutto farlo nei buchi, un po’ di corsa e magari con altro per la testa, riduceva quel valore che gli attribuivo. Nel tentativo di trovare una soluzione ho deciso di provare a puntare la sveglia prima. Sono una di quelle persone che al mattino si alza tendenzialmente allegra e canterina ma per rimanerlo devo poter fare colazione con i miei ritmi, ciondolare un po’, fare le cose con calma. Cosa esiste di meglio di una seduta di yoga e meditazione per potenziare quel lento attivarsi?!
L’ho fatto per due anni. E’ stato bellissimo, rigenerante, sorprendente. Svegliarmi nel silenzio sapendo di non dover interagire con nessuno per almeno un’ora e mezza (solo il gatto era consentito!) senza l’ansia di essere disturbata, con la mente ancora intorpidita e lenta nel farsi distrarre dai pensieri, al calduccio con il freddo e godendomi il fresco in estate. Ho imparato a osservare i colori del cielo al mattino, il mutare della luce nel trascorrere dell’ora e nel progredire dei mesi. Ho gustato la pace della natura, la quasi totale assenza di rumori artificiali e il canto vivace degli uccellini. Ho interiorizzato un sacco di energia positiva, rispecchiando in me la calma e la lentezza che mi circondavano; ho lenito e modellato il mio essere con l’armonia dell’Universo, mattina dopo mattina.
“Il mattino ha l’oro in bocca” si dice; di sicuro per me quell’ora ha le tinte di un oro dal valore inestimabile.
E’ la domanda che il logopedista si sente porre più spesso: “il mio bambino ha…