Bene, sono pronto, voglio entrare anch’io nel club dei mattinieri! Detto, fatto? Mica tanto…
O sei già predisposto ad alzarti all’alba, oppure non sarà così semplice passare dalla teoria
alla pratica. Magari i primi giorni ti sentirai particolarmente motivato e non ti peserà la levataccia ma è molto probabile che, passato l’entusiasmo iniziale, la tua mente cominci ad attuare una delle sue pratiche preferite: l’auto-sabotaggio.
Piano piano si farà spazio un pensiero dentro di te… “ma chi me lo fa fare? E’ così bello dormire, mi fa bene, ho bisogno di riposo”…
Oppure comincerai a stufarti di andare a dormire presto, inizierai a sgarrare qualche volta per vedere un film, oppure per finire il capitolo di quel bel libro. E al mattino sarai stanco e poco invogliato. Oppure ancora, la sveglia suonerà e tu penserai: “mi alzo ma ho bisogno di 10 minuti in più”. E comincerai a mettere allarmi sempre più distanziati, rubando minuti su minuti al momento di alzarti.
La buona notizia è che è del tutto normale, non cominciare subito a commiserarti o, peggio ancora, a disprezzarti per la tua scarsa disciplina. Credo sia più difficile rispettare le regole auto – imposte che quelle che derivano dall’esterno perché in fondo i “comandanti” siamo noi e sappiamo come ammorbidirci!!
Avere questa consapevolezza è positivo perché ti dà il vantaggio di sapere che cosa potrebbe accadere ed essere preparato all’eventualità che si verifichi. Come fare allora per cercare di instaurare questa nuova abitudine (o altre abitudini che
vorrai introdurre nella tua vita quotidiana) nel modo migliore possibile? Condivido con te delle strategie che nel mio caso sono servite tantissimo:
1) GRADUALITÀ’
Il tuo obiettivo è svegliarti alle 6.00? raggiungilo a piccoli passi!
Inizia a misurare le tue reazioni se metti la sveglia una decina di minuti prima del solito e fai attività brevi. Potresti rimanere nel letto e fare dei semplici movimenti di stretching, oppure srotolare il tappetino per qualche sequenza lenta di Saluto al Sole, svolgere esercizi di respirazione, rilassamento o una meditazione corta; oppure ancora potresti sperimentare delle pratiche di igiene e purificazione come i lavaggi nasali (Neti Lota) e la pulizia ayurvedica della lingua.
Il trucco è scegliere qualcosa che ti incuriosisca e ti gratifichi, in modo che sia piacevole e motivante. Non cambiare pratica ogni giorno, ripetila costantemente e pian piano incrementa il tempo e introduci nuovi elementi per ampliarla. In questo modo procederai con calma, la mente non interferirà e apprezzerà anzi l’energia positiva che si risveglierà in te, generando un circolo virtuoso di pensieri motivanti.
2) TIENI DURO LE PRIME SETTIMANE
Se seguirai la gradualità non avrai grosse difficoltà a sostenere la routine. Diversi ricercatori sostengono ci sia un periodo critico di circa 3 settimane (studi successivi hanno iniziato a parlare di una sessantina di giorni) superato il quale la strada si fa in discesa e l’abitudine diviene sempre più consolidata e stabile.
Credo che le tempistiche siano molto personali ma sicuramente partire con la giusta predisposizione mentale e una salda determinazione, almeno per il primo mese, faccia molto. Perchè solo con la costante ripetizione potrai cominciare ad apprezzare i vantaggi, il benessere che ne ricavano corpo e mente e, senza quasi rendertene conto, non potrai più farne a meno.
Se però tendi ad essere altalenante, a volte pratichi e a volte salti anche per lunghi periodi, non avrai spazio sufficiente per assaporare la positività.
3) FLESSIBILITA’
E’ la cosa a mio parere più importante.
Bandisci la rigidità e concediti di ascoltarti e assecondarti. Un conto è l’auto – sabotaggio che abbiamo identificato, un altro è costringersi a fare qualcosa quando le condizioni sono totalmente avverse. Se non stai bene, oppure hai avuto una notte difficile o sei rientrato veramente tardi e il giorno dopo dovrai lavorare molte ore, puoi decidere di accorciare il tuo rituale, dedicandovi la metà del tempo previsto o anche pochi minuti, o addirittura saltarlo.
Fai solo in modo di essere molto costante nelle prime 3 – 4 settimane. Una volta che la tua abitudine sarà consolidata farai fatica a rinunciarvi anche quando le condizioni non saranno delle migliori, perchè scoprirai che il potere energetico e ristorativo sarà un toccasana soprattutto quando ti sentirai stanco o di cattivo umore, alla pari (o forse meglio) di un’ora in più di sonno!
Potrebbe anche capitare che le tue condizioni di vita cambino e tu non possa più praticare nelle modalità e tempi abituali. Anche in questo caso la flessibilità ti aiuta: datti del tempo per calarti nella nuova situazione e valutare come ri-pianificare i tuoi rituali. Potrebbe anche succedere di dover convertire una pratica mattutina in una serale!
Cosa ne pensi di questi consigli? Si tratta di tre semplici regole facili ed economiche da praticare, sta solo a te decidere se è il momento giusto per metterle in atto!
La scelta dell’attività sportiva impatta sulla voce? Anche in questo caso la risposta è positiva…
Il 28 maggio al Castello di Vogogna sperimenteremo l'unione armonica della pratica di Yin Yoga,…
Trattare una turba della voce, non significa solo dover affrontare un’alterazione della qualità fonatoria. Ridurre…