“Grazie per il tuo sguardo bello, per la tua accuratezza. E’ stato un lavoro molto utile e anche sempre piacevole. Grazie di cuore, la vita abbia cura di chi sa avere cura!”.
Sono parole che ripagano.
Parole che manifestano comprensione profonda: non è tanto la tecnica, non solo almeno, ma il senso della cura, del sentirsi visti da uno sguardo attento, presente per te e per la tua situazione. E il risvolto concreto di aver trovato un utilità nel cammino intrapreso.
Non è infrequente l’insorgere di un problema di vocalità in un insegnate.
Spesso si tratta di una disfonia disfunzionale, nella quale l’uso scorretto della fonazione per lungo tempo genera un meccanismo di sforzo dal quale non si riesce più ad uscire, con peggioramento delle performance vocale e senso di disagio e frustrazione crescenti. Qualcuno si abitua a questo modo di parlare, seppur zoppicante, altri chiedono aiuto.
Frequente è anche il comparire di una lesione organica laringea che peggiora ulteriormente il quadro.
Nell’attività didattica, di qualsiasi grado, la voce è indubbiamente uno strumento di lavoro essenziale.
Il percepire una qualità scadente, accompagnata da fastidio e fatica nel portare a termine il proprio compito, porta con sé sentimenti negativi e ricadute su tutti gli ambiti del proprio lavoro.
Il disagio può minare la motivazione al fare e logorare la relazione, quando ci si sente come se la voce alterata determinasse una perdita di controllo sugli interlocutori.
Non mi ascoltano, si distraggono, fanno rumore…
Fatico a richiamare l’attenzione…
La voce mi si spezza quando cerco di alzarla…
Ho sempre un sacco di argomenti da affrontare a lezione e devo correre, a volte non riesco a dire tutto quello che avevo in programma…
Ciò provoca frustrazione, rabbia, demotivazione.
Il disagio poi dilaga al quotidiano, diventa faticoso comunicare con famigliari e amici, si percepisce stanchezza fisica, l’umore ne risente.
Già a partire da queste affermazioni, un logopedista esperto in voce troverebbe materiale sul quale lavorare per definire gli obiettivi di trattamento e proporre un intervento su misura della persona.
Non si tratta infatti solo di esercizi di fonazione.
Un racconto del genere porta con sé la necessità di modificare l’intero approccio, ripensare alle strategie comunicative, alla gestione della classe, all’impostazione della lezione.
Insieme a questo si accompagnerà l’insegnante alla scoperta del suo organo vocale, si gestirà la fatica lavorando per la guarigione, ma anche per il mantenimento, la cura e la prevenzione.
Le ricadute sulla motivazione e il senso di efficacia saranno una conseguenza virtuosa dell’intervento.
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